Il sensore con cui si rilevano le immagini medicali con segnali ad ultrasuoni, ovvero la sonda, cuore di ogni apparato ecografico, è sede di complesse soluzioni tecnologiche fondate su discipline di vario genere, come deriva dalla duplice natura dell’energia in transito attraverso di essa. La ricerca di soluzioni per il sensore che rispondano a specifici requisiti prestazionali e finanziari rappresenta l’aspetto più delicato nella messa a punto di un sistema ecografico.
L’idea del progetto è generare le conoscenze tecnologiche necessarie per ottenere il salto di qualità dalle lavorazioni “quasi artigianali” oggi in uso, in Esaote come presso tutti i produttori mondiali concorrenti, verso soluzioni di automazione del ciclo produttivo delle sonde ecografiche con caratteristiche di elevata precisione, affidabilità, programmabilità.
Le innovazioni apportate dal progetto consentiranno di dar luogo ad un nuovo processo costruttivo delle sonde ecografiche che permetta, oltre ad una migliore qualità e competitività produttiva dei modelli attuali, la realizzazione di nuovi prodotti, non possibile con gli approcci “quasi artigianali” attuali, quali sonde a matrice 2D o sonde ad alta frequenza che richiedono il conseguimento di limiti di lavorazione non possibili con le tecniche attuali, per quanto spinte.
Si tratta di procedere alla messa a punto di nuovi processi industriali di lavorazione di sonde ecografiche, basati su automazione e robotica, rivolti a dare maggiore efficienza, affidabilità e qualità agli stessi processi produttivi (saldatura, taglio, incollaggio), ad un miglioramento delle condizioni di lavoro nei processi industriali “labour-intensive” e “operator-oriented” (saldatura, incollaggio) e ad un aumento di competitività del sistema industriale, specialmente a livello internazionale (concezione di nuovi prodotti, maggiore resa, migliore qualità produttiva, minori scarti). Il tema rientra in pieno nel paradigma di Industria 4.0 in quanto si tratta di messa a punto di un nuovo processo di fabbricazione, in senso globale, tramite introduzione di nuovi processi automatizzati in fasi specifiche della lavorazione.
Conseguire un tale risultato è un salto di qualità essenziale per realizzare e consolidare in Toscana un polo produttivo di sonde ecografiche per imaging medicale in grado di competere ai massimi livelli internazionali. Si tratta di un risultato oggi possibile qui in Toscana per un fattore di unicità che vede concentrate su questo territorio tutte le competenze necessarie per affrontare con successo questa sfida tecnologica per diventare un’area “ME FIRST” per la progettazione/fabbricazione delle sonde ecografiche. Per altro è un concentrato di competenze tra organizzazioni che hanno già avviato collaborazioni tra loro sulle tematiche interessate.