Il 2020 è stato un anno del tutto peculiare che ha marcato la nostra vita professionale oltre che personale.
Un anno dove le difficoltà del mondo e del nostro Paese si sono riversate pesantemente sulle istituzioni, sulle aziende, sulle famiglie oltre che sulle singole persone. Un anno pieno zeppo di incertezze, di situazioni mai gestite prima e perciò stesso destabilizzanti, ma anche segnato dalla volontà, per il personale delle nostre strutture, di uscirne fuori con forza e perseguire una mission impossible attraverso un comune filo rosso…quello della cooperazione, del sostegno reciproco, dello scambio ingegnoso e fantasioso che tanto può perché, solo dal lavoro insieme, nascono le idee e le sperimentazioni vincenti.
I dati riportati nelle slide, sui vari argomenti, sono di per sé indicativi del fatto che le strutture non si sono mai fermate né in lock down né quando la presenza in sede è stata contenuta, superando in modo egregio le difficoltà tecnico-organizzative, che si sono frapposte in modo del tutto inaspettato alla ordinarietà, e maturando un cambiamento profondo e una diversa cultura organizzativa.
Rilievo merita la slide 18:
"L’introduzione del lavoro agile ha comportato una revisione totale del proprio modo di pensare il lavoro e di approcciarsi ad esso. Assistiamo ad un cambio di prospettiva epocale e radicale: lavorare per obiettivi cioè, fissare dei risultati di produttività da raggiungere su base periodica.
Il dipendente diventa il pianificatore, non solo attuatore delle proprie attività.
Questo presuppone e produce:
Come tutte le novità che apportano cambiamenti profondi, il sentimento iniziale è stato di smarrimento. Uno smarrimento che si è trasformato poi in presa di coscienza e consapevolezza della portata e delle potenzialità-opportunità che questo modello offre al lavoratore e all’amministrazione.
Questo percorso verso la consapevolezza si è sviluppato attraverso:
L’applicativo rappresenta il luogo dove meglio si concretizza e si da’ applicazione alla collaborazione tra l’amministrazione e il dipendente, punto cardine del nuovo modello organizzativo.
La programmazione settimanale delle giornate in presenza e in lavoro agile ci da l’opportunità di organizzare il lavoro smartabile da casa e, quello residuale, in ufficio, laddove si cerca, altresì, di sopperire all’elemento debole del sistema: l’interazione sociale.
A questo proposito è bene sottolineare la difficoltà di individuazione e definizione degli obiettivi per la quale ci vengono in aiuto delle domande:
Cosa voglio? l’obiettivo è specifico e non vago? È Osservabile e misurabile? E’ realistico, cioè raggiungibile? E’ legato al tempo di riferimento?
Perché? Mantenere l’erogazione dei servizi e migliorare la produttività
Come? seguendo percorsi individuali di cui si può dare conto nell’applicativo attraverso l’indicazione delle attività
Entro quando? La pianificazione è su base settimanale
Gli obiettivi da raggiungere indicati possono essere splittati in una serie di attività che rappresentano il percorso per raggiugere l’obiettivo stesso. Percorso che trova riscontro nel momento del report settimanale quando il dipendente ha la possibilità di auto valutare e verificare le proprie capacità e magari essere da stimolo per alzare l’asticella degli obiettivi e quindi della produttività.
L’applicativo permette il dialogo con l’amministrazione che attraverso il valutatore dialoga con il dipendente: la verifica ed il monitoraggio da parte del rad, ci indica all’interno dello stesso, suggerimenti di modifiche ed integrazioni. E aggiustamenti.
Per concludere:
Il patrimonio che abbiamo acquisito attraverso questa nuova organizzazione del lavoro non è da poco.
L’auspicio è che questo modello, al quale inizialmente abbiamo resistito, poi metabolizzato ed accettato, infine, persino apprezzato, non venga spazzato via da vecchie politiche, che si possono ripresentare, che hanno considerato la pubblica amministrazione come mero coacervo di “fannulloni”.
Infine per dare il senso a tutto quanto fatto e per spiegare le ultime due Slide performance 2020, si evidenza che:
La slide 22 è la sintesi dell’incontro collettivo che si è svolto il 1° febbraio nel quale il personale del Dipartimento e della Scuola si è confrontato sull’anno trascorso facendo il proprio personalissimo bilancio, se vogliamo la performance, non tanto delle attività svolte, ma di se stessi. Di come il lavoro è stato affrontato personalmente e in squadra il 2020.
La dott. Patrizia Cecchi ha chiesto ad ognuno di rappresentare, con una parola o un concetto, da un lato le emozioni provate lungo il percorso di questo anno “incerto” e dall’altro le lezioni apprese.
Nessuno si è sottratto a questa richiesta, quasi ad avere l’esigenza di raccontarsi, sebbene con una sola parola. Ciò che è emerso è rappresentato nella girandola di colori in cui le emozioni si mischiano e si susseguono scandendo vari momenti:
Questa girandola ha permesso a tutti di appropriarsi degli insegnamenti riportati al centro della slide e che rappresentano un bagaglio utile per la ripartenza nel nuovo anno. Ogni ripartenza ha come obiettivo il miglioramento. Tutti hanno convenuto di avere affrontato le difficoltà dell’anno appena trascorso accogliendo il cambiamento e respingendo la sfiducia.
Analogo “esercizio” è stato fatto anche per 2021.
Il RAD, per concludere, ha cercato di unire le parole espresse e postate sulla lavagna di sughero, come in un filo di perle….per tessere un discorso che si ritrova nell'ultima slide.
Ultimo aggiornamento
15.04.2021